Dentro Adwords
Il Blog ufficiale di AdWords
Come è possibile che il numero di clic e il numero di visite non coincidano? seconda parte
mercoledì 28 settembre 2011
Prima parte
Come faccio a sapere se le impostazioni del mio server sono corrette?
Ora che sappiamo come funziona la codifica automatica, cerchiamo di scoprire come configurare correttamente il server.
Se l'URL di destinazione
dei vostri annunci
non contiene alcun parametro
(ad esempio, appare simile a www.googlestore.com/contact_us.php):
1. Aggiungete la stringa "
?gclid=ThisIsATest
" alla fine di questo URL e incollatelo nel browser. L'URL apparirà simile a questo: www.googlestore.com/contact_us.php
?gclid=ThisIsATest
2. Premete Invio.
3. Se dopo il caricamento della pagina il parametro "gclid" è ancora presente alla fine dell'URL di destinazione nel browser web e non viene visualizzato alcun messaggio di errore, significa che è tutto a posto e che la causa all'origine delle discrepanze è un'altra. In caso contrario, la causa principale è un'impostazione errata del server. Cercheremo una soluzione a questo problema più tardi.
Se l'URL di destinazione contiene già alcuni parametri
(ossia appare simile a http://www.google-store.com/index.php?cPath=25)
1. Aggiungete la stringa "
&gclid=ThisIsATest
" alla fine di questo URL e incollatelo nel browser web. L'URL apparirà simile a questo: http://www.google-store.com/index.php?cPath=25
&gclid=ThisIsATest
2. Premete Invio.
3. Anche in questo caso, vale la stessa regola dell'esempio precedente: se dopo il caricamento della pagina il parametro "gclid" è ancora presente alla fine dell'URL di destinazione nel browser web e non viene visualizzato alcun messaggio di errore, significa che è tutto a posto e che la causa all'origine delle discrepanze è un'altra. In caso contrario, la causa principale è un'impostazione errata del server.
Suggerimento
. Vi consigliamo di
eliminare i cookie
prima di ciascun test, poiché dopo una visita l'utente potrebbe non essere necessariamente reindirizzato.
Come si configura il server in modo da registrare correttamente le visite provenienti da AdWords?
Ora che abbiamo diagnosticato correttamente il problema, vediamo come risolverlo. Il metodo scelto dipende dalla situazione che si è verificata:
Dopo aver caricato il vostro sito web, il parametro "gclid" nell'URL:
1.
verrà mantenuto
, ma in questo caso
disattivate la codifica automatica
e contattate l'amministratore del vostro sito web per chiedergli di autorizzare i parametri URL. In un secondo momento potrete riattivare la codifica automatica e testarla utilizzando il metodo sopra indicato per garantire che il parametro "gclid" non venga rimosso o che non venga visualizzato un messaggio di errore.
2.
non verrà mantenuto
e l'utente visualizzerà una pagina senza questo parametro (in questo caso contattate l'amministratore del sito web per chiedergli di autorizzare i parametri URL.
3.
non verrà mantenuto
e l'utente verrà reindirizzato a un'altra pagina (in questi casi ci sono due soluzioni):
utilizzate la pagina alla quale viene reindirizzato l'utente come URL di destinazione degli annunci AdWords;
oppure contattate l'amministratore del sito web per chiedergli di configurare il server in modo da inoltrare il parametro "gclid" durante i reindirizzamenti.
Ci auguriamo che questo articolo vi abbia permesso di avere un quadro più chiaro sulla questione del monitoraggio delle visite provenienti da AdWords nei rapporti Analytics. Per concludere, elenchiamo di seguito alcuni suggerimenti per fare in modo che le vostre statistiche all'interno di Analytics siano sempre esatte:
Quando decidete di utilizzare la codifica automatica, eseguite sempre un test con il metodo sopra indicato per assicurarvi che il metodo "gclid" non venga rimosso o che non venga visualizzato un messaggio di errore.
Non utilizzate mai contemporaneamente la codifica manuale e la codifica automatica in AdWords. Anche se non avrà alcun impatto sui visitatori del vostro sito, i rapporti Google Analytics potrebbero risultare imprecisi.
Come abbiamo accennato all'inizio, potrebbero esserci anche altre ragioni alla base delle discrepanze tra numero di clic e numero di visite. Consultate gli articoli del nostro Centro assistenza per:
Altre ragioni all'origine delle discrepanze tra clic provenienti da AdWords e visite in Analytics
Perché i dati CPC non vengono raccolti?
Peter Zeman, team Google AdWords
Come è possibile che il numero di clic e il numero di visite non coincidano?
mercoledì 28 settembre 2011
Se utilizzate sia Google AdWords che Google Analytics, saprete che è possibile collegare tra loro questi due servizi per avere un quadro più dettagliato su come i visitatori che arrivano tramite AdWords si comportano sul vostro sito web. Una volta collegati i due account (con la codifica automatica attivata), le statistiche del vostro account AdWords saranno visibili direttamente in Analytics.
Talvolta ci chiedete perché il numero di clic nel rapporto AdWords all'interno di Analytics non coincide con il numero di visite provenienti dal vostro account AdWords.
Possono esistere diverse ragioni, che sono descritte più in dettaglio nel nostro
articolo del Centro assistenza Analytics
. Oggi ci concentreremo sul motivo che gli inserzionisti slovacchi ritengono più comune. Si tratta della
codifica automatica
dell'URL di destinazione
e della
configurazione del server
che ospita il vostro sito web. Diamo dunque un'occhiata all'origine di questa differenza e vediamo in che modo potete identificare e risolvere il problema.
Come faccio a monitorare le visite in AdWords?
Per prima cosa, vedremo in che modo Analytics registra le visite provenienti da AdWords:
1. La prima opzione consiste nell'utilizzare la
codifica manuale
. In questi casi, utilizzate lo
Strumento di creazione URL
per codificare ciascun URL di destinazione. Potete selezionare anche la sorgente, il mezzo, la parola chiave, il contenuto e il nome della campagna. Se desiderate ottenere statistiche quanto più precise possibile con questo metodo, dovete generare un URL di destinazione codificato per ciascuna parola chiave di ogni campagna. Questo metodo richiede molto tempo e, oltre a ciò, vi permette di ottenere solo un limitato ambito di informazioni. Pertanto, questo metodo è consigliato principalmente quando si pubblicano altre campagne a pagamento non AdWords. L'URL di destinazione codificato manualmente avrà dunque un aspetto simile a questo:
http://www.googlestore.com/?utm_source=google&utm_medium=cpc&utm_term=tricko&utm_content=textlink&
utm_campaign=jarny_vypredaj
2. Nel caso di AdWords, il metodo più semplice è utilizzare la
codifica automatica
. In questo caso tutti i parametri che dovreste aggiungere manualmente con il metodo precedente vengono aggiunti all'URL automaticamente. Inoltre, questo metodo vi permette di ottenere molte più informazioni, ad esempio il gruppo di annunci interessato, il termine esatto che ha attivato l'annuncio, la posizione sulla Rete Display di Google, dove è stato pubblicato l'annuncio e così via. Quando
collegate il vostro account AdWords ad Analytics la prima volta
, la codifica automatica risulta attivata per impostazione predefinita.
La codifica automatica è utilizzata dalla maggior parte degli inserzionisti. Questo metodo è consigliato anche per monitorare le campagne AdWords, dal momento che è stato sviluppato appositamente a questo scopo. Tuttavia,
se per qualche ragione avete bisogno di utilizzare la codifica manuale
, vi consigliamo di
disattivare la codifica automatica
, poiché in alcuni rapporti potrebbe causare discrepanze nei dati.
Come funziona la codifica automatica?
All'inizio di questo articolo abbiamo anticipato che ci saremmo occupati della differenza tra visite e clic in relazione alla codifica automatica. Spieghiamo dunque in che modo funziona questa codifica.
Dopo aver fatto clic sul vostro annuncio, il parametro "gclid" viene aggiunto all'URL di destinazione
. L'URL codificato automaticamente avrà, ad esempio, un aspetto simile a questo:
http://www.google-store.com/contact_us.php
?gclid=ThisIsATest
Se l'URL di destinazione contiene già alcuni parametri, il parametro gclid conterrà "
&
" anziché "
?
":
http://www.google-store.com/index.php?cPath=25
&gclid=ThisIsATest
E qui ci avviciniamo lentamente al motivo che è all'origine delle differenze tra numero di clic e numero di visite provenienti da AdWords. Una volta che il nostro sistema ha aggiunto il parametro "gclid" all'URL di destinazione (inviando l'utente, ad esempio, a http://www.google-store.com/contact_us.php
?gclid=ThisIsATest
), a seconda delle impostazioni del vostro server, potranno verificarsi quattro situazioni.
Dopo aver caricato il vostro sito web, il parametro "gclid" nell'URL:
1.
verrà mantenuto
e l'utente verrà reindirizzato a
http://www.google-store.com/contact_us.php?gclid=ThisIsATest.
2.
verrà mantenuto
, ma l'utente visualizzerà una pagina con un messaggio di errore.
3.
non verrà mantenuto
e l'utente verrà reinviato a una pagina senza questo parametro, ad esempio http://www.google-store.com/contact_us.php.
4.
non verrà mantenuto
e l'utente verrà reindirizzato a un'altra pagina, ad esempio la pagina principale http://www.google-store.com.
Il primo caso è il comportamento desiderato del server
(le impostazioni del server sono corrette e l'eventuale discrepanza tra il numero di clic e il numero di visite da AdWords
ha una causa diversa
.
In altri casi, la ragione delle discrepanze sarà da ricercare nelle impostazioni del server
che ospita il vostro sito web. Nei
rapporti AdWords
all'interno di Analytics ciò si rifletterà in un numero di visite molto basso o addirittura pari a zero, nonostante l'elevato numero di clic.
Fine della prima parte.
ThinkMobile a Milano: non è ancora troppo tardi per essere tra i primi
mercoledì 28 settembre 2011
Con oltre 20 milioni di utilizzatori in Italia, in crescita del 52% rispetto al 2010, il fenomeno Smartphone si appresta a modificare in maniera radicale le logiche di relazione e interazione tra aziende e consumatori e rappresenta un’opportunità di crescita importante per l’economia dell’intero Paese.
Eppure gran parte delle aziende non ha ancora adattato le proprie strategie online al mondo mobile in termini di pubblicità, design delle pagine web e commercio elettronico. Le opportunità per imprese, sviluppatori e professionisti del settore sono enormi e vogliamo che tutti ne siano consapevoli. Per questo abbiamo organizzato a la Triennale di Milano il nostro primo evento
ThinkMobile
al fine di sensibilizzare l’ecosistema Mobile italiano, fornendo indicazioni utili per trasformare il successo del comparto mobile in opportunità di business.
Gli smartphone e le app in Italia
Lo smartphone è ormai diventato uno strumento imprescindibile di relazione per gli Italiani. Viene utilizzato ormai ovunque: in casa (98%), fuori casa (88%), in ufficio (77%) e spesso anche insieme ad altri media: mentre si ascolta musica (47%), mentre si guarda la televisione (32%) e nel 30% dei casi persino quando si naviga su Internet con un altro dispositivo.
Gli italiani dotati di smartphone possiedono in media 19 applicazioni, di cui 4 sono state acquistate. Ogni mese ne utilizzano 7 con una certa frequenza e il trend è in crescita: il 39 % degli intervistati è convinto infatti che incrementerà l’utilizzo di app nei prossimi 12 mesi.
Non è ancora troppo tardi per essere tra i primi
Per non perdere opportunità di business, la chiave è farsi trovare: ossia, essere presenti in tutti i momenti in cui i clienti interagiscono con il cellulare.
In Italia infatti l’m-commerce è già realtà: il 23% dei possessori di smartphone ha dichiarato di aver già effettuato un acquisto via mobile e il 72% dei possessori di smartphone ricorda di aver notato un annuncio pubblicitario sul mobile.
Diverse aziende in italia e all’estero hanno già iniziato a cogliere le opportunità derivanti dal mobile attivando campagne o realizzando applicazioni ad hoc, per questo abbiamo creato un sito dedicato -
guide to the app galaxy
- per aiutare aziende e sviluppatori a scoprire le opportunità del Mobile.
Come fare per raggiungere i propri obiettivi grazie al mobile Advertising?
1. Sviluppare una strategia mobile - Stabilite gli obiettivi che volete raggiungere, le metriche per misurare il successo e integrate la vostra strategia Mobile in tutte le attività di Marketing.
2. Creare presenza mobile - A partire dai vostri obiettivi create un sito ottimizzato per il Mobile, un'applicazione o entrambi.
3. Raggiungere gli utenti mobile - Create campagne pubblicitarie dedicate ai consumatori in mobilità e utilizzate funzionalità e formati specifici del Mobile.
4. Utilizzare i dati a disposizione - I consumatori stanno già visitando il vostro sito con i loro dispositivi mobile dunque potete usare i dati che vi forniscono AdWords e Analytics per costruire la vostra strategia Mobile.
5. Testare periodicamente - Assicuratevi di fare test regolarmente per capire cosa cercanoi i vostri clienti dal vostro business e che cosa vi permette di raggiungere i vostri obiettivi.
Potete trovare
qui i materiali che abbiamo distribuito nel corso dell’incontro e i video sull’evento.
I dati di questo post sono tratti dalla ricerca IPSOS MediaCT commissionata da Google a luglio 2011 e Dati Nielsen, primo trimestre 2011.
Il pulsante +1 per gli annunci display: consigli con un clic
mercoledì 21 settembre 2011
Alcuni mesi fa abbiamo introdotto
il pulsante +1
per consentire agli utenti di visualizzare con facilità suggerimenti di persone di cui si fidano proprio nel momento in cui eseguono una ricerca. Un consiglio da parte di un contatto di fiducia è una delle fonti di informazione più utili e affidabili disponibili. Da allora, il pulsante +1 è stato inserito su milioni di siti in tutto il Web con oltre quattro miliardi di impressioni al giorno. Dall'inizio di ottobre questa funzione verrà estesa agli annunci display sul Web.
Se pubblicate annunci display sulla
Rete Display di Google
potreste iniziare a vedere il pulsante +1 e i relativi consigli con gli annunci. Con un solo clic, le persone possono consigliare la pagina di destinazione dell'annuncio ai loro amici e contatti.
L'introduzione dei consigli personali negli annunci display ha il potenziale di cambiare il modo in cui le persone percepiscono la pubblicità. Un annuncio display diventa molto più efficace quando gli utenti vedono che i propri amici e contatti hanno scelto di manifestare il proprio apprezzamento per una data pagina.
Prendiamo ad esempio Susan, che vede un annuncio relativo a voli in offerta. Fa +1 sull'annuncio pensando che i suoi amici possano essere interessati a offerte simili. Quando gli amici e i contatti di Susan visualizzano l'annuncio dopo aver effettuato l'accesso a Google, vedranno l'immagine di Susan sotto l'annuncio con una nota in cui viene indicato che ha fatto +1.
Il pulsante +1 e i suggerimenti sono mostrati nella parte inferiore degli annunci display ma scompaiono quando chi li visualizza passa con il cursore sull'annuncio. Chi li visualizza può anche chiudere gli overlay facendo clic su "x".
È anche più probabile che gli amici e i contatti di Susan leggano l'annuncio. Il consiglio di un amico è un forte segnale di pertinenza, pertanto la Rete Display di Google attribuisce agli annunci consigliati maggiori possibilità di essere pubblicati e li include nelle aste per le pagine visitate da un amico. Ovviamente, se avete selezionato come target specifici
posizionamenti
o segmenti di pubblico (tra cui
categorie di interessi
ed
elenchi per il remarketing
), i vostri annunci saranno pubblicati solo sulle pagine che soddisfano tali restrizioni. Inoltre, i vostri annunci non verranno pubblicati nelle categorie o nei posizionamenti indicati nell'elenco delle
esclusioni
.
Tenete presente che un +1 su un annuncio corrisponde alla pagina di destinazione dell'annuncio. Pertanto, non importa se il +1 viene fatto su una pagina dei risultati di ricerca, un sito web o un annuncio display. Il +1 si applica allo stesso contenuto sul Web, indipendentemente da dove viene visualizzato.
Nella Rete Display di Google, il pulsante +1 viene aggiunto ad annunci illustrati, annunci GIF animati, annunci flash, annunci creati con il Generatore di annunci display e a
spazi pubblicitari per cellulari
selezionati. Potete anche scegliere di includere il pulsante +1 nei vostri annunci DoubleClick Rich Media, che possono essere pubblicati all'interno o all'esterno della Rete Display di Google.
Se non siete sicuri di volere associare il pulsante +1 e i consigli ai vostri annunci, a partire da oggi potete disattivare la funzione a livello di campagna in AdWords, in
Impostazioni campagna
.
Per ulteriori informazioni sul pulsante +1 e su come influisce sugli annunci e sui risultati di ricerca, consultate il nostro
sito sul pulsante +1
.
Pubblicato da Eider Oliveira
Promemoria: modifiche della specifica del feed di dati per Google Shopping
mercoledì 21 settembre 2011
A luglio abbiamo
annunciato
che stavamo apportando alcune modifiche alla nostra specifica del feed per i commercianti relativa a Google Shopping, che entreranno in vigore il 22 settembre. Per i feed destinati a Italia, Spagna, Paesi Bassi, Cina e Australia sarà obbligatorio l'attributo "link immagine" [image_link]. Per i feed destinati a Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia e Giappone, abbiamo annunciato una serie di requisiti aggiuntivi all'attributo "link immagine" [image_link]; questi requisiti variano in base al Paese.
I feed che non rispetteranno i nuovi requisiti dopo il 22 settembre potrebbero essere sospesi, pertanto invitiamo tutti i commercianti che partecipano a Google Shopping a rivedere la nostra
specifica del feed aggiornata
e le nostre
norme per i commercianti
relative a tutti i loro Paesi di destinazione. Ecco alcuni altri link che potrebbero essere utili:
•
Riepilogo dei requisiti per gli attributi in formato tabella
•
Suggerimenti per l'invio di capi di abbigliamento
•
Elenco delle modifiche alla specifica dei feed
Vivek Tata, Product Marketing Manager, Google Shopping
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