Forte dei suoi 25,3 milioni di navigatori, l'Italia è oggi uno dei primi dieci paesi al mondo per diffusione di Internet. I dati forniti da E-Marketer, istituto specializzato in ricerche sull'online, parlano chiaro, prevedendo una crescita che porterà la rete a un 51% di penetrazione nell'arco dei prossimi anni. Un trend che conferma il costante spostamento del pubblico italiano dai media più tradizionali verso il web, e che sta convincendo sempre più inserzionisti a scommettere sull'advertising digitale. La tendenza è confortata dai numeri: nel suo recente rapporto sul panorama complessivo dei media, Nielsen sottolinea che in Italia nel 2008 gli investimenti complessivi in pubblicità hanno conosciuto una contrazione del 2,1%.
Ma se si guardano i dati relativi a ciascun medium pubblicitario, Internet è in controtendenza, con uno sviluppo del mercato fra il luglio 2007 e il luglio 2008 da 154,2 a 186,2 milioni di euro (dati congiunti di FCP-AssoInternet e Osservatorio Interactive Advertising Bureau Italia). L'aumentato consumo di Internet da parte del pubblico italiano, che è stato guidato nell'ultimo anno dal fenomeno dei siti di social network, dalla nuova fiducia degli italiani nei confronti delle transazioni online, e naturalmente dall'espansione sul territorio della banda larga, non basta da solo a giustificare il successo della pubblicità in formato digitale. In un'economia scossa dal recente terremoto finanziario e dalla recessione che ne è seguita, sempre più aziende decidono infatti di allocare quote consistenti del loro budget nel mezzo che più di ogni altro garantisce la misurabilità dei risultati, la possibilità di rivolgersi con precisione al proprio targeting di riferimento, e la piena flessibilità nel gestire insieme obiettivi di direct response e di branding. Internet, appunto.