Negli ultimi due post del blog abbiamo fatto luce sui 9 miti più frequenti relativi ad AdWords (post 1, post 2)
I nostri lettori hanno apprezzato i post precedenti, pertanto oggi concluderemo la serie con una terza parte in cui illustreremo altri 5 miti relativi ad AdWords.
Mito 10: Se l'offerta CPC è sufficientemente elevata, è garantita la pubblicazione dell'annuncio nella prima posizione.
Realtà: Un'offerta CPC massimo elevata non garantisce che l'annuncio venga pubblicato nella prima posizione. Esistono altri criteri molto importanti per la determinazione della posizione dell'annuncio nella pagina dei risultati di ricerca. Questi criteri comprendono la pertinenza della parola chiave, la qualità e il tempo di caricamento della pagina di destinazione e vengono valutati in base al punteggio di qualità. Se il punteggio di qualità è basso, è molto difficile che l'annuncio venga pubblicato nella prima posizione, anche se dispone di un'offerta CPC massimo elevata.
Mito 11: Il punteggio di qualità può sempre essere migliorato tramite l'ottimizzazione delle parole chiave.
Realtà: Non sempre è così. Anche se si consiglia l'ottimizzazione della parola chiave quando il punteggio di qualità è basso, potrebbe essere necessario eseguire ulteriori operazioni. Come menzionato nel mito precedente, il tempo di caricamento e la qualità della pagina di destinazione rivestono un ruolo importante. Se la pagina viene caricata lentamente, generalmente è necessario risolvere questo problema per permettere alla parola chiave di raggiungere un punteggio di qualità elevato. Lo stesso dicasi per la qualità della pagina di destinazione. Se la qualità è bassa, è necessario innanzitutto migliorarla prima di concentrarsi sull'ottimizzazione della parola chiave.
Mito 12: Quando utilizzo lo Strumento per le parole chiave, devo implementare tutte le parole chiave suggerite.
Realtà: Lo Strumento per le parole chiave non fornisce suggerimenti né consigli. Lo Strumento per le parole si limita a visualizzare le query correlate che potrebbero essere interessanti per la vostra attività.
Vi consigliamo di valutare i risultati visualizzati in base ai vostri obiettivi pubblicitari. In tal modo, lo Strumento vi aiuterà a trovare parole chiave nuove e significative che al momento non utilizzate ma che potrebbero rivelarsi redditizie oppure parole chiave non pertinenti che potreste utilizzare come parole chiave a corrispondenza inversa. Ad esempio, un inserzionista vende elettrodomestici e utensili da cucina ma non offre un servizio di riparazione. Lo Strumento per le parole chiave elenca le seguenti parole:
- elettrodomestici e utensili da cucina
- elettrodomestici e utensili da cucina moderni
- compra una cucina
- compra una lavastoviglie
- assistenza per elettrodomestici per la cucina
- recensioni elettrodomestici per la cucina
- riparazione elettrodomestici cucina
Le parole chiave evidenziate in verde possono essere aggiunte all'elenco di parole chiave. Le parole in rosso, invece, non sono pertinenti all'offerta e possono essere escluse, perché vengono offerti solo elettrodomestici ma non un servizio di riparazione. E' anche possibile valutare l'ipotesi di aggiungere come parole chiave a corrispondenza inversa "recensioni elettrodomestici per la cucina" e "assistenza per elettrodomestici per la cucina" in modo da indirizzare gli annunci solo agli utenti che sono pronti a effettuare un acquisto ed escludere coloro che sono solo alla ricerca di informazioni.
Mito 13: Quando cerco i miei annunci su Google, vengono pubblicato in una posizione bassa. Questo significa che anche i miei potenziali clienti li visualizzano in una posizione bassa.
Realtà: Se cercate frequentemente i vostri annunci su Google ma non fate clic su di essi, potreste visualizzarli in una posizione diversa rispetto ad altri utenti. Ciò avviene perché la risposta di Google a ogni query di ricerca è unica e può modificare il modo in cui vengono visualizzati i risultati, ad esempio, se un utente non fa clic sugli annunci ed esegue nuovamente la stessa ricerca, Google potrebbe pubblicare un insieme diverso di risultati che potrebbero essere più pertinenti per l'utente.
Vi consigliamo di utilizzare lo Strumento Anteprima annunci per verificare la posizione dell'annuncio in tempo reale anziché utilizzare la ricerca su Google. Questo strumento offre un ulteriore vantaggio: non genera impressioni vere e proprie e quindi non influisce sul CTR. La ricerca frequente dei propri annunci su Google senza fare clic su di essi incide sul CTR e sul punteggio di qualità.
Mito 14: Se indirizzo una campagna a un Paese con un fuso orario diverso dal mio e utilizzo la pianificazione degli annunci, l'orario selezionato corrisponde all'ora locale nel Paese target.
Realtà: La pianificazione degli annunci per le vostre campagne AdWords si basa sul fuso orario impostato per l'account (Account personale > Preferenze > Fuso orario) indipendentemente dalla regione target.
Ad esempio, un inserzionista desidera pubblicare i propri annunci in California tra le 12:00 e le 15:00 e il suo account AdWords è impostato sul fuso orario del Regno Unito (GMT). Nella pianificazione degli annunci è necessario specificare un intervallo di tempo compreso tra le 20:00 e le 23:00 per la pubblicazione delle campagne. Questo perché il fuso orario della California è GMT -8.
Con questo post si conclude la serie sui miti relativi ad AdWords. Ci auguriamo di avere chiarito alcuni aspetti del funzionamento di AdWords che sono spesso mal interpretati.